Dentro la fragile vita di un artista sottovalutato.
Un ragazzo di una delicatezza e malinconia quasi strazianti, vittima di una sanità americana che prospera sugli antidepressivi, Elliott Smith è stato uno dei volti più influenti del genere folk, ispirando un’intera generazione a venire. Polistrumentista originario del Nebraska, ma trasferitosi poi a Portland (Oregon, USA), le sue canzoni spiccano per la creatività nella progressione di accordi mentre la la sua voce morbida e sussurrata racconta storie di sofferenza celata tra metafore geniali. Ciononostante, rimane un artista ingiustamente sottostimato il cui talento verrà riconosciuto solo anni dopo la sua morte.

Lucky Three – an Elliott Smith Portrait
by filmmaker Jem Cohen
Recorded from October 17–20, 1996 in Portland, Oregon.
Released in 1997.
16mm, 11 min.
“Un incrocio tra un video e un documentario, ma in realtà non è nessuno dei due”
Elliott Smith
Diretto da Jem Cohen, Lucky Three è un ibrido, “un incrocio tra un video e un documentario, ma in realtà non è nessuno dei due”, come lo definisce Elliott in un’intervista al MTV “Indie Outing”.
Girato nel 1996 dove le uniche persone che avevano sentito parlare di Elliot Smith erano probabilmente i residenti di Portland, Lucky Three è un mini film dal tono malinconico che documenta Elliott in una gita fuori porta alterando fotogrammi del viaggio a mini sessioni live registrate in location improvvisate e spoglie. Una sedia, una chitarra e un microfono. Il resto ce lo mette lui con il suo talento e la sua voce morbida, a tratti devastata, la quale riempie il vuoto delle scene. Solo le immagini a descrivere il personaggio. Elliott dice quattro parole in tutto il film, è la sua musica che parla al posto suo. Si ha come l’impressione che conoscesse già il suo destino.
A cosa servono uno studio ultra moderno ed uno shooting pettinato su Instagram quando si ha un talento del genere. Questi erano anni in qui la sostanza contava più dell’apparenza.
Elliott ci lascia il 21 ottobre del 2003, all’età di 34 anni, in circostanze sospette. Un caso ancora aperto e forse destinato a rimanere tale, come a voler aggiunge una nota di mistero ad un esistenza semplice ma allo stesso modo complicata, capace di tradurre emozioni in capolavori senza tempo.